La Terra, di Nelly Morini

Simbolicamente, le quattro forze naturali della creazione sono collegate ai quattro livelli basilari di consapevolezza umana: Fuoco (spirituale), Terra (materiale), Aria (mentale) e Acqua (sentimentale). L’umanità si è sempre beata e meravigliata per la tanta bellezza che è possibile ammirare nei fenomeni naturali: sempre ci commuove un infuocato tramonto, ci rivitalizza un tuffo nell’acqua fresca e limpida, ci inebriano i profumi dei fiori e ci emozionano tutte le sfumature di colori che ci circondano. Ogni stagione ha le sue bellezze da offrirci, le sue dolcezze e le sue estasi ma ogni Elemento ha anche le sue furie improvvise, le sue agitazioni nei maremoti e negli uragani, le sue esplosioni vulcaniche e i suoi furibondi terremoti.

Oggi andremo a conoscere alcuni aspetti che, per esperienza e risonanza, possiamo sempre contattare, apprezzare e studiare dell’Elemento che ci sostiene, su cui camminiamo e costruiamo le nostre case e le nostre sicurezze: la Terra.

Il secondo Elemento che incontriamo, per tradizione, sulla ruota dello Zodiaco è femminile-yin ed è rappresentato dal Segno del Toro, tradizionalmente assegnato alla piena primavera.

RIFLESSIONI SULL’ELEMENTO TERRA

Quando parliamo di “terra” abbiamo a disposizione una quantità di significati diversi, primo fra tutti abbiamo dato questo nome al pianeta del sistema solare che ci ospita e sul quale si svolge la vita del regno animale, fra cui l’uomo, del regno vegetale e di quello minerale. Come ben sappiamo la Terra compie rotazioni su sé stessa e rivoluzioni attorno al Sole con metodicità e ciclicità, avvalendosi della sinergia col suo satellite naturale (la Luna), permettendo così lo svolgersi di un’esistenza materiale: tutti i regni della Natura traggono alimento e si sviluppano grazie a questo incessante lavoro celeste. La parola “terra” ha anche il significato di superficie, spazio, luogo che emerge dalle acque, isole, penisole, continenti. Con la terra costruiamo paesi e intere regioni e conosciamo la sua parte più dura e rocciosa, le colline più dolci e le vette più impervie. Possiamo pensare alla terra come ai terreni più aridi, a quelli paludosi, alle morbide spiagge ma anche alle sabbie mobili. Troviamo l’Elemento Terra in diversi ambiti naturali, dalle foreste alle savane, dai canyon ai campi di grano, nei prati e nei frutteti. Sono “terra” anche tutti i minerali, tesori nascosti che la nostra Madre Terra custodisce e protegge. Nel corpo umano le ossa e agli apparati scheletrici rappresentano la parte più materiale dell’organismo, le sue parti più dure e solide e, per estensione, le asperità caratteriali, le strutture della psiche e le sue eventuali rigidità. Il corpo fisico è lo strumento materiale in cui scorre l’energia, nei muscoli e nei nervi che costituiscono le pareti del Corpo/ Tempio in cui viviamo la nostra esistenza sulla Terra. Rivoltarsi nella terra, fare le capriole, stendersi a pancia in giù sulla Madre Terra ed entrare in contatto con il battito del suo cuore, oppure, in silenzio e nell’ascolto profondo, eseguire ogni passo che facciamo su di lei camminando, con la consapevolezza che i nostri piedi poggiano sui suoi meridiani, possono essere esperienze molto forti di connessione con l’Elemento Terra. Nei miti e nei linguaggi popolari si fa riferimento alla Terra come ad un elemento di protezione, di forza , solidità e stabilità, ma anche di instabilità, nascondimento, occultamento, durezza e aridità. La mitologia racconta di mostri nascosti nelle sue caverne, di Dei che rinchiudevano figli indesiderati nelle sue viscere per la paura di essere da loro detronizzati. Nella mitologia greca Crono, che i romani chiamarono Saturno, divorava i propri figli spinto da quella stessa paranoia e sua moglie Rea, volendone salvare almeno uno (Zeus/Giove) gli fece ingoiare una pietra avvolta in panni di lino e salvò il figlio celandolo in una grotta, a Creta, secondo alcune fonti. Naturalmente esistono anche molti racconti e miti che simboleggiano aspetti più leggeri della Terra: fate, gnomi e spiriti benigni in boschi, foreste e case accoglienti e protettive. Nei detti popolari c’è chi non ha i piedi per terra, chi dimostra di avere solide radici, chi è forte come una roccia oppure duro e freddo come il marmo.

SINTONIZZARSI CON LA TERRA

Chinarsi su di un solco di terra appena arata e immergervi le mani, oltre che farci sentire la sua consistenza materiale, ci fa entrare in contatto con quella che viene definita la sua funzione psichica: la sensazione. All’Elemento Terra sono associati i cinque sensi, con i quali possiamo distinguere umidità, secchezza, ricchezza o povertà, gusti, odori e consistenze diverse. Oltre a provvedere materialmente al nostro radicamento e a strutturare il nostro corpo fisico, la Terra metaforicamente consolida la nostra vita e ci consente di dare forma alle idee, così come agli strumenti che servono all’esistenza. Entrare in contatto con l’Elemento Terra ci fa conoscere i poteri della fertilità e della crescita, sviluppare la relazione con la Terra ci mette in sintonia con i cicli naturali di nascita, crescita, morte e rinascita, così da percepire i ritmi del nostro corpo mentre ci sviluppiamo e maturiamo. Lavorando con la Terra impariamo ad essere creativi e acquisiamo la capacità di costruire: un giardino, un orto, un vigneto, una scultura nel legno, un oggetto di ceramica, una casa in cui abitare. Entrare in sintonia con la forza, la stabilità, la plasticità dell’Elemento Terra ci aiuta a sviluppare i nostri progetti, realizzandoli nella materia.

SIMBOLI, ATTRIBUZIONI E ANALOGIE DELLA TERRA

In tutti i tempi e in ogni luogo, tradizioni e culture hanno assegnato alla Terra il simbolo della materia: tutte le qualità materiali sono esaltate nella Madre Terra che però, in quanto Madre, ha anche sempre avuto un ruolo sacro e un profondo significato spirituale. Molte tradizioni attribuiscono alla Terra il Nord come punto cardinale, la mezzanotte nell’arco della giornata, il luogo del Sole al nadir. Nella natura è il grande albero ma anche il suo frutto, è erba, sterpaglia, arbusti e colline, vallate, montagne e rocce dolomitiche, mentre la stagione dell’anno è l’inverno con i colori scuri, i marroni e i verdi. La stagione della vita attribuita all’Elemento Terra è la vecchiaia, con le qualità materiali della sensorialità, del corpo fisico, solidità, struttura, forza e resistenza. I valori e gli ideali che la tradizione attribuisce alla Terra sono quelli di accoglienza, pazienza, saggezza e protezione, fertilità e nutrimento, senso critico e senso del dovere. In Astrologia il ternario di Terra appartiene ai segni Toro, Vergine e Capricorno e alle Case II, VI e X, mentre l’arte della Tarologia gli assegna i “semi di Pentacoli o Denari”.

Fra le tante pratiche sciamaniche che si rivolgono all’Elemento Terra, vorrei proporne una molto semplice che coniuga la sensorialità tattile con la “memoria”: con le mani attiviamo il tatto e coi sensi sottili ricordiamo sensazioni, emozioni, pensieri.

LA PIETRA DI PROTEZIONE

Scegliamo un sasso, una pietra grezza che troviamo in natura e sedendoci in una posizione comoda la teniamo fra le mani. Chiudiamo gli occhi, armonizziamo il respiro, rilassiamo lentamente tutto il corpo e sciogliamo le rigidità. Quando ci sentiamo pronti e sempre ad occhi chiusi, cominciamo lentamente a muovere la nostra pietra fra le mani: mentre la tocchiamo in ogni sua parte, visualizziamo le nostre ossa e le parti dure del nostro corpo, ricordiamo e osserviamo senza giudizio le durezze, i blocchi e le difficoltà del nostro carattere, le fatiche del nostro lavoro, i problemi e gli ostacoli che siamo soliti incontrare e continuiamo a massaggiare dolcemente la nostra pietra. Dopo qualche minuto ripensiamo ad un progetto su cui stiamo lavorando, oppure al nome di qualcuno o di qualcosa di cui ci stiamo occupando materialmente, un problema di salute, un lavoro o un’attività a cui vogliamo conferire forza, stabilità, struttura o guarigione. Manteniamo la relazione tattile e la sensazione concreta di avere la “nostra pietra” fra le mani e carichiamola con l’intento di condensare in lei tutti i pensieri e i ricordi che abbiamo appena avuto. Chiediamole di intercedere per noi presso la Madre Terra affinchè ci mandi la protezione di cui abbiamo bisogno. Ringraziamo, muoviamo lentamente il corpo, riapriamo gli occhi. Seppelliremo la nostra pietra in un luogo a scelta e ogni volta che sentiremo il bisogno di affidarle qualcosa di noi da proteggere, torneremo a chiederglielo, disseppellendola, toccandola e manipolandola, per riporla infine nel grembo materno.

Alcuni, prima di seppellirla, vi scrivono il proprio nome, o la segnano con un simbolo o un disegno.

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