
La Natura ha le sue regole. Percorre cicli e ricicli, costruisce, distrugge, si modifica e cambia ma segue sempre le sue leggi che, per l’uomo, sono spesso sorprendenti e inaspettate. La scienza è sempre impegnata a studiare metodi di prevenzione e controllo degli eventi della sua inesauribile forza: gli incendi possono essere contenuti, le acque delimitate, la terra può essere rinforzata e la furia del vento arginata ma, nonostante l’impegno per essere “più forte” di lei, l’uomo deve infine riconoscerne la supremazia e constatare la propria “piccolezza”.
Oggi entreremo in relazione con l’Elemento Aria, con la sua inconsistenza e mancanza di forma, con le carezze, i massaggi e gli scossoni che ci elargisce senza che possiamo vederla.
L’Aria è il terzo degli Elementi che incontriamo, per tradizione, sulla ruota dello Zodiaco, è elemento Yang-maschile, considerato anche come neutro/androgino ed è rappresentato dal Segno dei Gemelli, assegnato tradizionalmente alla fine della primavera.
RIFLESSIONI SULL’ELEMENTO ARIA
Nel linguaggio simbolico/spirituale si dice che l’Aria è il respiro dell’Universo, ma è anche il nostro respiro: respirando siamo già in collegamento e lavoriamo con lei, inspiriamo ed espiriamo nello spazio, nel luogo dove ci muoviamo come esseri viventi e nel quale ci giungono i suoi messaggi odorosi e profumati, suoni e canti lontani, rumori. Sono messaggi che “risvegliano” la memoria, danno energia vitale e, come insegnano gli Sciamani, sono “venti terapeutici”. Considerata come Etere (o quinto Elemento) essa è la mente dell’Universo, la sua intelligenza, dunque anche la mente e l’intelligenza dell’uomo e di tutte le creature viventi. L’Elemento Aria alimenta il fuoco acceso sotto le pentole, fa “respirare” l’acqua che vi bolle dentro, sparge tutt’intorno il profumo delle erbe in ebollizione, del cibo in cottura. L’Aria, dunque, espande, trasmette, comunica, unifica. Come per ogni altro Elemento noi possiamo viverne diversi aspetti e manifestazioni, dai più dolci e delicati ai più forti e violenti: il vento, che può soffiare masse d’aria in ogni direzione, velocemente cambiare, spirare caldo da Sud e all’improvviso raggelarsi da Nord. Ogni stagione, ma anche ogni ora del giorno, ha la sua aria specifica: arietta, brezza, vortici, trombe d’aria, cicloni…e poi c’è l’aria profumata d’incenso, o una stanza con l’aria viziata, c’è il profumo del nostro bagno schiuma e la puzza dello stallatico nel campo. L’ Aria è energia, atmosfera, ascolto, comunicazione e, dunque, per estensione anche affinità mentale, risonanza spirituale, parola, scambio e tutto ciò che unifica e mette in relazione. La sua funzione psichica è quella mentale. Nella mente nascono i pensieri e da essi si sviluppa la parola e si articola la comunicazione, che manifesta la sua energia attraverso la gola e la bocca, coinvolgendo orecchie e polmoni, in un lavoro armonico guidato dal respiro, dando al tutto un aspetto metaforico di risonanza psichica dell’essere. Ciascuno di noi si esprime in campo comunicativo con modalità sue proprie e spesso assai diverse dagli uni agli altri: la comunicazione verbale può essere sincera e diretta o fraintendibile e contorta, può dichiarare volontà o intenzioni, può blandire o offendere. La voce che esce dal nostro corpo è Aria che mettiamo in circolazione e per questo può essere inquinante o purificante e può provocare benessere o malessere, è un Elemento molto delicato, che non possiamo toccare né vedere ma soltanto percepire e che dobbiamo quindi trattare con grande attenzione. Nei miti e nei linguaggi popolari si fa riferimento all’Aria come ad un elemento di vitalità, simbolo di leggerezza e purezza ma anche di inesorabile e violenta determinazione nel voler “spazzar via”, ad esempio nell’infuriarsi degli Dei dell’Olimpo o nello scatenarsi dei venti biblici. In tutte le immagini evocative Eolo, Dio del Vento, è sempre raffigurato con le gote gonfie. Nei detti popolari si parla di relazione soffocante, spesso ci si sente mancare l’aria, uno spavento può bloccare il respiro e un ambiente particolare può farci percepire aria leggera, o un’atmosfera da grandi altezze.
SINTONIZZARSI CON L’ARIA
Gli indios del centro e del Sudamerica chiamano “fratello” il vento, poiché giocano con lui come si fa tra fratelli: il vento fa loro degli scherzi, gli scompiglia le acconciature, gli fa il solletico, si lasciano spingere e gli corrono incontro lottando contro la sua forza. Giocando col vento ridono ed emettono dei suoni con le voci imitandone il fruscio. Ci sono ancora etnie che si rivestono con piume di uccelli per danzare imitandone il volo. Anche comporre una canzone, scrivere versi poetici, ballare e cantare ci sintonizzano con l’Elemento Aria. Comunicare con la parola e trasmettere messaggi, ascoltare e concentrarsi, meditare, pensare e persino sognare, sono alcuni degli aspetti che più ci avvicinano a quest’Elemento così impalpabile, così invisibile, eppure così potente. L’Aria muove informazioni, amplifica i suoni, accompagna il movimento e cambiando rapidamente direzione e intensità induce l’uomo a fare altrettanto. Per estensione, essa smuove, direziona, agita, cambia, oppure “spazza”, ripulisce, confonde o schiarisce le idee. Allo stesso modo i pensieri possono essere freschi e leggeri oppure gelidi e pesanti. Possiamo essere rigidi e schematici, oppure spaziare nell’infinito come spiriti liberi. Tutte le così dette buone idee hanno validità quando, trasformandosi in messaggi, iniziano a viaggiare nell’aria in attesa di essere colti e tramutati in azione: metaforicamente, dunque, l’Aria è il messaggero dell’Universo, ciò che Ermes/Mercurio era per gli Dei nei confronti degli Uomini. Sappiamo che Mercurio era giovane, scattante, solerte, si prodigava in scambi e informazioni fra uomini e Dei, ma il mito ci parla anche di un fanciullo istintivo e poco saggio che spesso “mandava all’aria” le missioni a lui affidate. Ecco l’Elemento imprevedibile, assai difficile da imbrigliare, spesso reattivo e ribelle. A volte è piacevole lasciarsi andare e farsi trasportare dolcemente, altre volte è invece necessario ancorarsi saldamente a qualcosa per non farsi trascinare via.
SIMBOLI, ATTRIBUZIONI E ANALOGIE DELL’ARIA
L’Aria è l’Elemento legato alle facoltà della mente. Sono esaltate le qualità psichiche, l’intelligenza e gli stati di coscienza, essa risveglia in noi immaginazione e fantasia, ci stimola a studiare, scrivere, essere ragionevoli e razionali, entrare in contatto con lei ci rende capaci di acquisire informazioni e trasmetterle agli altri. Sviluppare la relazione con l’Aria conferisce una mente aperta, ci consente desideri di libertà e di movimento, lavorando con lei consapevolmente possiamo comunicare, insegnare, muoverci e viaggiare, impariamo a prestare attenzione, a concentrarci e a riflettere. Se riusciamo a sintonizzarci con la sua energia impariamo a cantare, declamare, recitare, danzare, apprendiamo l’arte della meditazione e come calmare la mente, udire le voci dell’Universo e conoscere il silenzio. Il punto cardinale assegnato all’Aria è, per molte tradizioni, l’Est. Nella Natura è rappresentata dal vento, dalla brezza, da tutto ciò che vola , dall’atmosfera e dallo Spazio. Il momento della giornata è l’alba, il periodo dell’anno la primavera con i colori pastello, il bianco e il lilla. E’ la stagione della vita di infanzia e adolescenza con le qualità umane associate alla mente ma anche ad aspetti di nervosismo, irritabilità, rapidità e impazienza. Si attribuiscono all’Aria valori e ideali quali il concetto di libertà, idealismo, entusiasmo e il senso della “giustizia”. In Astrologia il ternario di Aria appartiene ai segni Gemelli, Bilancia e Acquario e alle Case III, VII e XI, mentre l’arte della Tarologia le assegna i “semi di Spade o Picche”.
Anche per l’Elemento Aria lo sciamanesimo attiva pratiche e riti di connessione che variano a seconda che vogliamo “espandere, sviluppare o comunicare”. Quello che propongo va nella direzione del “comunicare”. Pur essendo semplice non è facile da eseguire se ci troviamo in un momento di scarsa centratura odi confusione ambientale e anche il risultato, in queste condizioni, sarà poco efficace.
LA PIUMA AL VENTO
Cerchiamo, dunque, le condizioni migliori per noi: interiori, esteriori, atmosferiche e ambientali. Scegliamo un luogo all’aperto con ampi spazi e bassa vegetazione: un prato molto esteso, una grande spiaggia, una duna, una collina o simili, meglio se in una giornata di forte vento, e portiamo con noi la piuma di un uccello. Dopo esserci seduti a terra e rilassati, la teniamo in mano di fronte a noi e concentriamo su di lei la nostra attenzione. Respiriamo profondamente, mantenendo il contatto visivo con la nostra piuma e concediamo alla mente di aprirsi per indicarci un messaggio che vogliamo trasmettere all’Universo: una parola, un pensiero, un concetto, o una frase, una richiesta o una preghiera. Una volta individuato il messaggio, carichiamo la nostra piuma con l’intento di comunicazione e la affidiamo al Potere dell’Aria lasciandola volare nel vento. Dopo aver ringraziato ci allontaneremo, senza guardare dove sia volata o se si sia posata da qualche parte, ci dimenticheremo di lei, con la consapevolezza di non doverci aspettare nulla in cambio ma che, semplicemente, avremo fatto un dono disinteressato che arriverà a chi è destinato a riceverlo.