L’Acqua di Nelly Morini

La vita sul nostro Pianeta si svolge incessantemente a contatto con le quattro forze naturali della Creazione. Conosciamo il Fuoco, la Terra, l’Aria e l’Acqua, siamo in contatto quotidianamente con ognuna di loro, in ciò che facciamo, che pensiamo, che sentiamo e immaginiamo. Vediamo le loro opere al lavoro fuori di noi e percepiamo i loro movimenti all’interno di noi stessi. Sono spesso nostre “alleate”, altre volte sono “provocatorie”, possono “seguirci” senza farsi notare, affiancandoci possono farci sentire “più forti” e alle volte ci “precedono”, trascinandoci in esperienze formative e trasformative.

Anche i miti e gli eroi delle varie culture e tradizioni mitologiche ci parlano di uomini e Dei legati ai quattro Elementi: fra i tanti ecco Gea e Demetra, Dee della terra e della fertilità, Ade Dio degli Inferi, Eolo Dio del vento e Poseidone/Nettuno, Dio delle profondità marine, che ci invita oggi ad esplorare l’elemento Acqua.

L’Acqua è il quarto degli Elementi che incontriamo, tradizionalmente, sulla ruota dello zodiaco, è elemento Yin-femminile, rappresentato dal Segno del Cancro che simboleggia l’inizio dell’estate.

RIFLESSIONI SULL’ELEMENTO ACQUA

La fisica odierna ha stabilito la teoria secondo la quale l’acqua possiede una “memoria” in grado di conservare le “informazioni” di tutto ciò con cui entra in contatto: si presenta come un liquido incolore, insapore e inodore ma può tingersi, assorbire sapore e profumarsi. Possiamo incontrarla vaporizzata, condensata, ghiacciata, nelle nuvole o nei mari, come pioggerella o come acquazzone, scende impetuosa da cascate spettacolari oppure si insinua in piccoli anfratti della natura. Tranquilla e carezzevole ci sostiene nel galleggiamento, agitata e aggressiva ci trascina nei suoi vortici facendoci perdere stabilità e orientamento. Osserviamola nelle sue trasformazioni: nello stato solido, come ghiaccio, grandine, neve, nel suo modellare il paesaggio attraverso, ad esempio, l’erosione della roccia, nel suo incidere sul clima e nell’atmosfera, nel suo scivolare, lasciar andare, adattarsi: trasforma, modella, modifica e diviene simbolo di flessibilità, capace di adattarsi ad ogni forma e materia con cui entra in contatto senza perdere la sua essenza. Tutte le creature hanno quotidianamente bisogno di acqua e di ciò che rappresenta: pulizia, refrigerio, purificazione e scioglimento, vitalità, cura e guarigione: un potente rimedio naturale nell’idromassaggio, nella ginnastica in acqua dove la persona, alleggerita del peso corporeo, scopre movimenti e posture spesso impossibili al di fuori di quest’elemento. L’acqua è fondamentale per la vita e per le attività umane, sia agricole che industriali, è l’elemento delle nostre origini, prima della nascita siamo nutriti da lei e attraverso la “rottura delle acque” veniamo al mondo. Il nostro corpo è costituito per l’80% di acqua, come la maggior parte della superficie terrestre. Tutte queste varietà di manifestazioni, trasformazioni e adattamenti, senza perdere aderenza alla sua natura, evocano in noi esseri umani la capacità di cambiare pur rimanendo noi stessi.

L’acqua è energia di fluidità, di accoglimento, consolazione e ristoro ma sappiamo che può anche scatenarsi con impeto, violenza e distruzione, è movimento ma può essere stagnazione, lava, purifica, disseta ma può anche soffocarci e farci annegare. Simbolicamente essa rappresenta l’oceano dei sentimenti e delle emozioni, è il fiume emotivo che scorre dentro di noi, è il flusso e riflusso delle nostre onde interiori, governa sui nostri stati d’animo e sui vissuti profondi dell’esperienza e rappresenta il nostro inconscio. La sua funzione psichica è quella sentimentale/emozionale.

Tutte le emozioni che si muovono al nostro interno, i sentimenti contrastanti, i conflitti e le agitazioni, così come gli stati di quiete e di benessere, sembrano seguire correnti fluviali, rincorrersi come onde del mare, saltare o aggirare ostacoli, precipitarsi per fermarsi all’improvviso a riposare e riprendere il lento scorrere. Sento di potermi affidare alle mie acque interne, perchè so che anche dopo cammini avventurosi, proprio come mi insegna il fiume nella valle, esse raggiungeranno il mare e io tornerò alla fonte. Nei miti e nei linguaggi popolari si fa riferimento all’acqua come ad un elemento di nascita-rinascita-purificazione-iniziazione-cura-guarigione ma anche di grandi sconvolgimenti e rivoluzioni, del Diluvio Universale e di Mosè salvato dalle acque, del rito dell’”acqua santa” che purifica, dell’immersione nelle acque come battesimo di rinascita. Nei detti popolari si può essere un’acqua cheta, o navigare in cattive acque, avere l’acqua alla gola o perdersi in un bicchiere d’acqua, possiamo avere sentimenti torbidi o puri o avere bisogno di smuovere una situazione stagnante e anche apparire trasparenti come uno specchio d’acqua limpida.

SINTONIZZARSI CON L’ACQUA

Immergo i piedi e le mani nel gelido gorgoglio del torrente alpino e subito una corrente di energia rivitalizzante mi invade: è come una scossa che, inaspettata e rapida, fa tremare tutto il corpo e drizzare la pelle, mi induce un sentimento di allerta, una sensazione di risveglio improvviso. Con un movimento lento e dolce mi accomodo, invece, nel letto fresco del fiume largo e placido che teneramente mi accoglie in un abbraccio viscerale: è come un amante che, intimamente, aspettasse solo me per confortarmi e consolarmi, mi induce un sentimento di pace, una sensazione di Amore. Un tuffo di testa e sprofondo, altrove, nell’immenso azzurro del grande mare: è come una discesa negli abissi dove non ci sono confini fissi, mi induce un sentimento di dilatazione, una sensazione di allargamento di coscienza. Sono alcune delle tante esperienze personali che mi giungono come doni dal Potere dell’Acqua. Il mondo del sentimento, dal più luminoso al più oscuro, appartiene al “regno” dell’Acqua e dunque possiamo sentire questo elemento impregnare le nostre relazioni, nel bene e nel male, di tutto ciò che chiamiamo “amore, desiderio, piacere e valori umani” così come di ogni tipo di crisi sentimentale, necessaria ad ottenere risposte e reazioni dai nostri partner: ogni sentimento è un mare mobile e mutevole, proprio come l’acqua che scorre. Con l’aiuto dell’acqua possiamo lavare le nostre ferite e guarirle e, simbolicamente, le sue caratteristiche ci permettono di occuparci con amore anche di quelle psichiche. Per tradizione, Afrodite/ Venere e Luna sono le due “facce del femminile” e le rappresentanti mitologico-archetipiche dell’Elemento Acqua: Venere, Dea dell’amore e della bellezza, nasce dalle acque del mare e Luna, luminare della notte, governa sulle acque del pianeta. L’aspetto sensuale di Afrodite e quello materno di Luna sono pregni di caratteristiche acquose: forza e tenerezza, sensibilità e sensitività, comprensione e compassione e via dicendo, in definitiva: Amore.

SIMBOLI, ATTRIBUZIONI E ANALOGIE DELL’ACQUA

Come abbiamo visto, l’Acqua è legata alle facoltà psichiche. Grazie a lei incontriamo i sentimenti e entriamo in contatto con le emozioni, già a partire dalla vita intrauterina, ci stimola a prenderci cura di noi nel fisico e nella mente, lavando corpi e pensieri. Il suo lento ma inesorabile movimento aiuta a purificarci da “tutte” le scorie e ci rende capaci di guarire, consentendoci di innamorarci, provare compassione, sviluppare intuitività e medianità. Sviluppare la relazione con l’Acqua conferisce un cuore puro, aperto, sensibile al nostro benessere e a quello degli altri, lavorando con lei possiamo dare conforto e nutrimento. Entrare in contatto profondo con l’elemento Acqua ci permette di sciogliere i blocchi, i grovigli emotivi, le preoccupazioni. Il punto cardinale assegnato dalle tradizioni all’Acqua è l’Ovest, nella Natura la vediamo sotto tutte le forme già menzionate, dalla delicatezza della rugiada al prorompere dei “cavalloni” marini. Il momento della giornata è il tramonto, il periodo dell’anno l’Autunno con i colori verde, blu, celeste. E’ la stagione della vita di maturità/vecchiaia, con qualità umane quali amore, saggezza, profondità, adattabilità, memoria. Si attribuiscono all’Acqua valori e ideali tipo maternità, empatia, comprensione e compassione, e tutto ciò che è orientato all’aiuto umanitario. In Astrologia il ternario di Acqua appartiene ai Segni Cancro, Scorpione e Pesci e alle Case IV, VIII e XII, mentre l’arte della Tarologia le assegna i “semi di Coppe o Cuori”.

Lo sciamanesimo attribuisce grande importanza all’Acqua e insegna a prendersi cura delle proprie acque e delle proprie emozioni. Lo sciamano siede spesso sulle rive dei ruscelli per sintonizzarsi e ascoltarne la musica, egli parla con lo spirito dell’Acqua e ne celebra il Potere con riti semplici ma di grande spessore spirituale. Quello che propongo mi è stato insegnato e si rifà alla tradizione Tolteca.

IL CERCHIO NELL’ACQUA

Rechiamoci sulle rive di un torrente e raccogliamo diverse pietre e sassi di forma simile. Costruiamo un cerchio nell’acqua, sasso dopo sasso, in modo che l’acqua non possa scorrervi in mezzo e chiudiamolo in modo che si formi una pozza che la imprigioni fra le pietre e non possa più scorrere via. Fermiamoci ad osservare quell’acqua rinchiusa, meditiamo qualche attimo sul suo stato di quiete apparente e rivolgiamoci alle nostre emozioni, riconosciamo che esse fanno la stessa fine quando non permettiamo loro di fluire liberamente. Contattiamole, osserviamole, ascoltiamole: è possibile che proviamo dolore, frustrazione, paura o ansia al cospetto delle nostre emozioni bloccate ma, senza rinunciare all’esperienza, impariamo a prenderne coscienza. Poi, con delicatezza, togliamo le pietre una alla volta e, con amore, parliamo all’acqua, consoliamola e rassicuriamola mentre torna a scorrere nel flusso. Fermiamoci ancora a meditare qualche attimo sul suo stato attuale, infine, ringraziamo il Potere dell’Acqua e torniamo a fluire assieme a lei.

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