Confusione! Di Silvia Caula

Oggi forse avrebbe parlato di database anziché di petrolio, ma il senso non cambia…

Diamo assieme un’occhiata al panorama, possiamo osservare tutto, anche la confusione.

Siamo tutti indubbiamente stanchi, abbiamo capito che non serve lottare contro qualcuno o qualcosa perché la situazione presente non dipende più da qualcuno in particolare, ma dalla forma che ha preso “l’organismo vivente umano” dopo tanti mesi (ormai anni) di paura, incertezza, imbrogli, informazioni che dicono tutto e il contrario di tutto, leader e opinionisti improbabili sia pro che contro la narrazione ufficiale degli eventi.

In questo mare di confusione dove trovare un porto di mare sicuro per riposare un attimo, respirare, raccogliere le forze, vedere con lucidità, e anche (perché no??) divertirci, creare, sognare… Di seguito qualche freccia segnaletica portata a voi da delfini danzanti sulle onde.

Possiamo trovare il nostro porto di mare fuori da noi, dentro di noi o entrambe le cose, tanto che non c’é differenza tra questi due spazi dell’Essere lo abbiamo ormai capito.

Nel bosco: tra i colori dell’autunno, nelle faggete e nelle abetaie, in una scia di toni dell’ocra, del giallo, nella terra di siena bruciata e naturale, nel verde oliva e nel verde smeraldo…nel silenzio e nell’ascolto della pioggia che cade, con un bell’impermeabile, così le gocce ticchetteranno anche su di te.

Nella solitudine: è tornato di moda lo stare assieme, il manifestare assieme, sono tornati di moda gli abbracci…ben venga! Ma non dimentichiamoci di ricaricarci nei nostri spazi e momenti di solitudine, non é una condanna, é una benedizione, sempre che sia liberamente scelta e non imposta. Quindi magari evitiamo di demonizzarla solo perché per un periodo alcuni di noi o molti si sono lasciati costringere a viverla contro voglia. Può essere uno spazio meraviglioso. Se ci sentiamo soli anche in mezzo a chi sta facendo scelte di salute o di vita simili alle nostre, poiché le porta avanti in una forma che non condividiamo…bene! Siamo soli, e allora? Che male c’é? Siamo esseri unici, e come tali andiamo avanti, ciascuno col proprio sentire, in autonomia, scopriremo che così impariamo moltissimo, anche dai nostri errori, e scopriremo che essere lupi solitari può essere molto divertente (senza contare che di tanto in tanto incontreremo qualche altro lupo solitario con cui farci un giretto…)

In un abbraccio: Abbiamo imparato no? C’è stata l’era degli abbracci vissuti con superficialità, o come imposizione New Age del tipo “se non sei disposto ad abbracciare sempre e chiunque hai un problema” come se non fosse fondamentale preservare e onorare il proprio spazio energetico…Poi é arrivata l’era del divieto di abbracciarsi come forma di imposizione mascherata da responsabilità sociale. E adesso? Dopo questi estremi cosa abbiamo imparato? Forse che gli abbracci sono un contatto intimo al quale dare molto valore, forse che tra lo scialacquare e la tirchieria esiste una via di mezzo, come ad esempio abbracciare le persone che amiamo o che risuonano con noi dopo che abbiamo capito qual’è la loro energia? Spero di si, spero davvero che lo abbiamo capito, perché in quel caso un abbraccio può essere un porto di mare bellissimo.

Nella narrativa: Ovvero nella lettura di romanzi. Certamente, perché no? Possono essere un porto di mare e di ristoro stupendo. Ma anche e soprattutto nel costruirci una nostra personale narrazione degli eventi, rifuggendo da chi ci fornisce una narrazione precostituita, andando a ripercorrere come singolarmente abbiamo vissuto questi due anni passati, cosa abbiamo imparato, come siamo cambiati, e dando a tutto ciò un senso intimo e personale. Così non cadremo nuovamente nella mani di falsi guru che ci farebbero tornare come nel gioco dell’oca indietro di dieci caselle in direzione dell’Era dei Pesci. Ricordandoci che nella vita non sono gli eventi che condizionano il nostro vivere, ma solo il modo in cui li raccontiamo a noi stessi.

Nella creatività: In tutte le sue forme e espressioni. Non andiamo più al cinema, a teatro, nei musei perché non vogliamo il bollino Chiquita? Ok, capisco che non vogliamo essere banane…ma possiamo pur sempre cantare, disegnare, creare coi sapori in cucina, ascoltare un amico che suona la chitarra, trovare insegnanti che ci diano lezioni individuali, piccoli contesti in cui ci sono happening artistici “senza bollino” organizzarci in autonomia per proiettare film su uno schermo per un gruppetto di amici cari, visitare le nostre bellissime città d’Arte…Insomma via…si può creare in mille modi! Che porto di mare incredibile, fertile, gioioso!

Nel lavoro: Non é vero che non possiamo lavorare perché non abbiamo il bollino…non é vero che l’alternativa é solo stare fermi come il Larice…possiamo lavorare in mille modi. Ci sono datori di lavoro che ci accoglieranno senza bollino, si può sporgere denuncia se non lo fanno (ormai abbiamo capito che é tutto illegale), ci sono cose che facevamo come hobby e possono diventare un lavoro, e magari ci eravamo accomodati e le avevamo messe da parte. Ci sono terreni di famiglia da coltivare, pulire e far tornare alla vita. Ci sono lavori che potrebbero semplicemente trasformarsi (come quello dell’insegnante che può contribuire a creare nuove realtà di scuola parentale, o di medici, psicologi, veterinari, nutrizionisti e infermieri, “sospesi dall’albo” che si riuniscono in associazioni libere e lavorano comunque) Se siamo creativi possiamo usare questa creatività anche sul lavoro, il porto di mare per eccellenza di ogni essere umano dignitoso.

Nel viaggio: Su treni regionali, in macchina, a piedi e a volte persino in autostop (qualcuno sta ricominciando a lasciar salire in macchina gli “estranei” anche se potenzialmente untori…EVVIVA!!!!!) Nel viaggio interiore e nel viaggio per territori, magari vicini a noi che avevamo trascurato…Se é difficile andare oltre frontiera e a volte persino raggiungere alcune regioni della nostra Italia senza il bollino, visitiamo altri posti e scopriremo che il porto di mare, a volte, é itinerante.

Nel Padre e nella Madre: Se abbiamo usato bene questo tempo di rivoluzione interiore ci accorgeremo che abbiamo sviluppato la capacità di essere Padre e Madre di noi stessi, abbiamo imparato a prenderci cura di noi, a coccolarci e ad ascoltarci. Forse un giorno ci siamo accorti che la nostra Anima aveva scelto giusto, e che i nostri genitori biologici, per quanto strampalati, erano i migliori che avremmo mai potuto scegliere, forse ci siamo accorti che oggi, se fossimo al posto dell’Anima, prima di nascere, sceglieremmo senza dubbio proprio loro. Questa consapevolezza che da dentro ci dice con un sorriso: “se dovessi scegliere oggi, sceglierei proprio voi due” é il porto di mare finale, da qui possiamo ricominciare a creare noi stessi e la nostra vita in questo pazzo mondo. Se ci connettiamo a questo sentire non ci ribelleremo più a uno Stato- Padrone ingiusto, perché non saremo più in lotta coi genitori che non ci hanno protetto e ci hanno messo in pericolo quando eravamo bambini (in un modo o nell’altro é successo a molti di noi) e nello stesso tempo non avremo più bisogno di idealizzare uno Stato-Padre che si prende cura di noi e che fa le cose “solo per il nostro bene e la nostra sicurezza”. Ci accorgeremo che entrambe le cose: lo Stato-Genitore crudele e lo Stato-Genitore protettivo sono solo fantasie del nostro bambino interiore: i genitori sono sia altruisti che egoisti, fanno cose buone e cattive, hanno i loro interessi personali che a volte non tengono conto del benessere dei figli o li sacrificano alle loro priorità. E allora? Sono umani. E i nostri Stati Nazionali sono fatti di esseri umani. I nostri punti di riferimento (opinionisti, filosofi, guru dell’ultim’ora) sono umani. Se facciamo pace con questo andiamo per la nostra strada di individui liberi, e scopriamo che la libertà é un valore interiore, una forma di dignità che non dipende dalle regole imposte dai genitori. Trovare un porto sicuro nel Padre e nella Madre significa nutrire le loro migliori qualità dentro di noi, lasciando andare tutto il resto, e in questo modo distillare alchemicamente tutte le generazioni che ci hanno preceduto, e il meglio di tutto il maschile e il femminile che portiamo dentro di noi, significa riunire Cielo e Terra, farci proteggere dal primo e sostenere dalla seconda, senza più bisogno di alcuna separazione tra essi, che collaborano in perfetta armonia al nostro interno. Forse é ora di crescere, forse possiamo trovare un porto di mare nel riconoscerci, semplicemente, ADULTI.

Buona navigazione nella confusione con molte soste nei porti!

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